04* Illuminazione e Desiderio (7’11”)

Illuminazione e Desiderio

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Un paradosso di assoluta importanza: l’illuminazione è possibile solo quando te ne dimentichi.

Quando il desiderio per l’illuminazione scompare, solo allora essa diventa possibile. Che tu desideri denaro o desideri l’illuminazione non fa alcuna differenza, perché si tratta comunque di un desiderio: la natura del desiderio è la stessa.

Può cambiare l’oggetto, ma questo non muterà la natura del desiderare.

Qualcuno ricerca il potere nel mondo, qualcun altro vuole il potere spirituale: entrambi appartengono al mondo.

Qualcuno desidera rispettabilità, prestigio, altri desiderano l’illuminazione, il nirvana, Dio: non c’è una vera differenza, la loro psicologia è la stessa, tutti stanno desiderando.

E desiderare significa sognare, significa guardare al futuro.

Desiderio significa che non sei qui e ora, mentre il nirvana, la liberazione, è sempre qui e ora.

Desiderio significa che sei da qualche altra parte, mentre Dio è sempre qui e ora e quindi ovviamente non vi incontrate mai: tu resti nel tuo desiderio e Dio rimane tutt’attorno a te.

Lui è sempre molto vicino, ma tu non sei mai vicino a te stesso, sei sempre proiettato a rincorrere grandi desideri.

E il nirvana, la liberazione, è il più grande desiderio che un uomo possa avere, l’ultimo, il desiderio supremo… diventare illuminato, arrivare a scoprire chi è veramente, conoscere la verità.

Quello è il desiderio supremo – ed è anche l’ostacolo.

Quindi, se davvero vuoi essere illuminato devi dimenticartene completamente, altrimenti l’illuminazione stessa diventa una nuova ossessione: sei ossessionato dal voler diventare un Buddha o un Cristo.

E non puoi diventarlo, perché questa realizzazione è antitetica al processo del diventare – l’idea di diventare contiene in se il desiderio.

Invece il Buddha esiste quando non c’è desiderio, il Cristo si manifesta quando non c’è desiderio ed esiste solo l’essere.

Semplicemente essere è essere liberi.

Voler diventare è essere incatenati.

Dio non deve essere desiderato, e in realtà nulla deve essere desiderato.

Goditi qualunque cosa la vita ti porti e in questo modo la tua gioia sarà grande.

Le piccole cose della vita possono rivelare un’incredibile bellezza.

Quando non ti preoccupi più del domani, allora le piccole cose… questa notte silenziosa… questo rumore che fanno gli insetti… non esiste musica che possa essere paragonata. Anche il più grande musicista si sentirebbe geloso.

Ed è tutto a disposizione gratuitamente, ma nessuno è pronto ad ascoltare.

Tutti corrono verso il futuro, e il futuro non arriva mai, non può arrivare per la sua natura intrinseca. Tutto ciò che esiste è già qui.

Oltre l’illuminazione significa rimanere al di là di questo desiderio.

Le persone si danno un gran da fare nel mondo, fino a quando un bel giorno non ne possono più.

Un bel giorno il successo si dimostra un totale fallimento, il denaro si rivela come un cumulo d’immondizia e tutti gli affari del mondo non hanno più alcun senso.

Se una persona ha un minimo d’intelligenza, un giorno o l’altro si accorge che tutto questo non ha proprio senso e allora comincia a rivolgersi all’interno.

Ma a questo punto comincia a proiettare un nuovo desiderio, e il desiderio ha trovato un nuovo oggetto da concupire.

Di nuovo ti fai ingannare dal desiderare.

Il punto non è non poterne più del mondo, il punto è non poterne più del desiderare. Perché è il desiderio a costituire il mondo reale, non c’è nient’altro.

Quando non ne puoi più, non è che non ne puoi più dei soldi, non ne puoi più del desiderarli.

Non è che non ne puoi più di tua moglie, dei bambini e della casa: poveretti, loro non hanno fatto niente di sbagliato.

Non è che non ne puoi più della società, quella non ti ha fatto niente… semplicemente non ne puoi più di desiderare.

Andando a fondo nella natura del desiderio si arriva alla comprensione che desiderare semplicemente porta miseria. Promette felicità e invece porta miseria.

Ti seduce e fa promesse, ma questa felicità non arriva mai perché dalla porta sul retro entrano sempre miseria e angoscia.

É il più grande inganno che ci possa essere.

Sapendo questo, rendendosi conto di questo, si smette di desiderare.

E a quel punto cosa fai? Quando smetti di desiderare sorge naturalmente la domanda: E adesso cosa faccio?

Perché si libera energia, energia che prima era intrappolata nel desiderare, nei tuoi mille e uno desideri.

All’improvviso ti rendi conto della futilità del desiderare: cosa ne farai adesso di questa energia?

Gioisci! Adesso ti godi la pura energia in quanto tale.

Danzi, canti, mangi, dormi, stai seduto, cammini, crei, ami… vivi nella gioia!

Una persona che è mossa dal desiderio non vive mai nella gioia, mentre uno che smette di inseguire i desideri trova una gioia immensa.

Ogni momento è una assoluta benedizione…

nirvana, liberazione, illuminazione significano questo.

 

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