22* Non Reprimere Mai Nulla (5’47”)

Non Reprimere Mai Nulla

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Ricordati sempre: non combattere mai contro le manifestazioni naturali, altrimenti nascono le perversioni.

Accetta ciò che è naturale e non ti comporterai mai in modo perverso.

Quello che è naturale deve essere accettato e vissuto.

L’intera umanità sta soffrendo per i suoi sforzi ma del resto a tutti è stato insegnato che bisogna sforzarsi.

Lo sforzo proviene dalla volontà e la volontà non è altro che un buon nome per abbellire l’ego.

L’ego è la radice, è alla base di tutti i problemi, ed è qualcosa da lasciar cadere.

Ma quando dico che bisogna lasciarlo cadere, non sto dicendo che devi combatterlo, perché chi sarà a combatterlo? Tu sei l’ego.

Quindi solo attraverso una comprensione naturale, un po’ alla volta…

maggiore diventa la tua comprensione e più le difficoltà cominceranno a sparire.

Una volta mi hanno portato una donna, una professoressa e una donna molto intelligente.

Suo marito era morto, e lei era stata portata da me dopo sei mesi perché stava cominciando a impazzire – e non c’era niente che non funzionasse.

Ho indagato su tutto quello che stava succedendo e l’unica cosa sbagliata era questa: quando suo marito era morto, lei non aveva pianto per niente.

Aveva intellettualmente resistito all’idea di piangere: era una cosa al di sotto del suo standard.

“Qual’è il punto” aveva detto, “se qualcuno è morto, è morto, quindi che senso ha piangere?”

“É illogico, non ha senso. Anche se piango, questo non lo farà tornare indietro.”

Quindi si era sforzata molto per non piangere e mostrare così la sua debolezza.

Tutti l’avevano apprezzata e le persone dicevano: É davvero una donna con una forte volontà. Eppure l’aveva amato così tanto: si erano sposati per amore, contro i loro genitori, contro la società, contro la sua religione – lei era indù e aveva sposato un musulmano.

In India è una cosa molto difficile, quasi impossibile, ma lei aveva lottato per questo.

La famiglia l’aveva esclusa, la società l’aveva emarginata, ma lei aveva continuato a lottare e poi quest’uomo era morto.

E lei non aveva pianto per niente, nemmeno una lacrima.

Per tre, quattro mesi, tutto sembrava a posto, era riuscita a mantenere il controllo.

Ma poi, quello che aveva represso aveva cominciato a distruggerla da dentro… era diventato come un tarlo.

E lei aveva cominciato a essere instabile … un po’ pazza.

Quello che aveva represso era diventato come un vulcano, e lei era seduta sopra quel vulcano.

Quando la portarono da me, ascoltai l’intera storia e dissi: “Non c’è problema, e non serve l’elettroshock che lo psichiatra suggerisce. Non serve, ha solo bisogno di piangere”.

Quando le dissi questa cosa, lei mi rispose: “Ma a cosa serve?” e io replicai “il punto non è a cosa serve. Si tratta di qualcosa di naturale. Se ami un uomo, nel momento in cui lui se ne va devi piangere.

Se con quest’uomo tu eri felice, chi piangerà e verserà le lacrime per la sua dipartita. Non sarò certo io a piangerò per lui! Sei tu che devi ristabilire l’equilibrio!”

Colse il punto e immediatamente cominciò a piangere.

Nel giro di qualche minuto stava singhiozzando disperatamente e aveva cominciato a rotolarsi sul pavimento. Nel giro di mezz’ora la tempesta era passata e tutta la sua pazzia era scomparsa.

Era felice e adesso la sua faccia era bellissima: quelle lacrime avevano lavato via tutta la polvere di quei sei mesi.

Aveva pianto come una bambina.

Avrebbe voluto farlo anche prima ma l’aveva represso.

Quindi, non reprimere mai nulla: é per questo che l’umanità è talmente in preda alla frenesia.

Non reprimere mai, non c’è niente di sbagliato, non combattere.

Metti tutta la tua energia nella situazione, perché nella lotta l’energia sarebbe completamente sciupata: non serve a niente e sarebbe solo sprecata.

E la parte che hai represso si prende sempre la sua rivincita, e così diventa un circolo vizioso. Tu reprimi ancora di più, e lei si prende una rivincita ancora maggiore: e così la storia continua.

Semplicemente rilassati e metti tutta la tua energia nella meditazione, nella danza e nel canto.

 

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