Essenziale e non essenziale

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L’essenziale e il non essenziale

Il punto è che ci sono delle cose essenziali e delle cose non essenziali, e noi continuiamo a perseguire le cose non essenziali.

Questo ci porta fuori strada, questo determina la sofferenza.

Il Buddha, nel momento in cui lascia andare tutte le sue pratiche ascetiche, e accetta il cibo da questa intoccabile,

violando in questo modo tutte le regole e determinando così l’abbandono dei suoi 5 discepoli che non lo ritengono più un santo,

con questa scelta abbandona ciò che non è essenziale e al mattino dopo si risveglia che è tornato a casa, che ha raggiunto l’essenziale. Si è illuminato.

E questo essenziale è diverso per ciascuno di noi, non è scritto da nessuna parte quello che è essenziale per me o per te.

Nessuno è in grado di dirti ciò che è essenziale, lo devi scoprire da solo.

E per scoprire ciò che è essenziale, la strada è creare silenzio, è zittire per un attimo tutte quelle voci che incessantemente ti riempiono la testa.

Creando questo silenzio, creando un po’ di spazio, c’è la possibilità per quella piccola e silenziosa voce del tuo cuore, di farsi sentire.

Questa voce silenziosa, piccola, tenue, ti dice, ti indica ciò che è essenziale per te.